TERAMO – Novemila spettatori, la cornice migliore per celebrare un trionfo. Magliette, bandiere, sciarpe, felpe, perfino borse e gonne, chiunque ha potuto ha cercato qualcosa di rosso da portare allo stadio. Che alle 13 era già quasi pieno, almeno in tribuna. Nessuno ha voluto mancare. E lo ha capito anche il presidente Luciano Campitelli, Questa risposta non è soltanto di chi vuole esserci perchè adesso tutti sono là, al Bonolis: è la passione di una rinascita, che il Teramo ha voluto celebrare coi suoi tifosi. E il patron ha dedicato a loro il giro di campo iniziale, per salutare e stringere mani e ringraziare: e quando è stato sotto la ‘sua’ curva, ha imbracciato una bandiera e ha lanciato il primo vero coro della partita. E se è vero che il Teramo ha atteso cento anni per festeggiare la serie cadetta, Gianluca Lapadula ha scelto questo momento d’oro per la sua carriera per prendere coraggio e chiedere ad Alessia, la sua convivente, davanti a 9mila spettatori, di sposarlo. A dedicare la festa della serie B a chi non c’è più ci hanno pensato il Teramo e la Curva est con il ricordo di Giambruno Pucci che oggi sarebbe ancora lì a saltare di gioia per un traguardo fino a ieri impensabile: l’applauso a Teschione è stato caloroso e commovente. Intanto si gioca, ma a Teramo-Ascoli nessuno pensa, addirittura i biancorossi vanno sotto di due gol ma il clima non cambia, anzi: la fiducia in questa squadra è ben riposta e il catino del Bonolis si fa sempre più caldo, in attesa della festa di fine partita.
La gara finisce 2-2 e parte la festa. Al fischio finale, dopo il 2-2 tra Teramo e Ascoli, è partita con giocolieri, ballerine e coreografie in biancorosso ideate e realizzate da Ambra Orfei, la grande festa finale della promozione in Serie B del Teramo. I ragazzi del settore giovanile hanno riempito il campo per fare da cornice alla passerella della rosa dei giocatori che hanno vinto il campionato di Lega Pro. Non prima di rendere omaggio agli allenatori che hanno contribuito, nell’era del presidente Luciano Campitelli, alla splendida cavalcata dalla Promozione alla Serie B, cinque promozioni in sette anni: Antonio Valbruni, Domenico Izzotti, Candido Di Felice, Rinaldo Cifaldi, Aldo Ammazzalorso e Roberto Cappellacci. L’ultimo, Vincenzo Vivarini, ha raccolto l’ovazione del Bonolis per aver guidato lo scorso anno in Lega Pro unica e quest’anno in B, i biancorossi. Assieme ai suoi giocatori, chiamati per nome a uno a uno, ha retto l’emozione per il commovente abbraccio dei tifosi, secondo nell’applausometro solo al capocannoniere del campionato, Alfredo Donnarumma (con 23 reti) e al suo gemello del gol, Gianluca Lapadula.
Il tour in città sul bus scoperto in un bagno di folla. La festa è proseguita in centro città, dove il Teramo ha percorso le strae affollate a bordo del bus scoperto. Un procedere reso difficile dalla prsenza di tantissima gente che ha paralizzato il mezzo, tra abbracci, cori, fumogeni. Dallo stadio e attraverso il quartiere di Colleatterrato, il bus con il Teramo campione di Lega Pro ha attraversato dapprima Colleatterrato poi ha percorso via Tripoti alla Gammarana per inoltrarsi lungo viale Crispi verso Porta Reale: qui è stato bloccato dalla passione e dalle veemenza della tifoseria ultrà di Teramo Zezza che ha intonato cori e slogan assieme ai giocatori, coinvolgendo anche il presidente Luciano Campitelli. L’arrivo in piazza Martiri e poi in piazza Garibaldi è stato caratterizzato da un tuffo nella folla, tra bandiere e cori. Il percorso dopo il passaggio da Viale Crucioli fino alla Cona e poi indietro verso i Tigli è stato modificato in corsa per permettere un passaggio anche sotto la Curva Est del vecchio stadio Comunale, il tempio della tifoseria ultrà, quale tributo al loro sostegno.